mercoledì 28 marzo 2007

DAL TRAMONTO ALLA NOTTE

Dicembre 1999, mi dirigo a casa in una strada di campagna dell'Emilia dopo aver passeggiato tutto il giorno.
Il vento ulula creando vortici di spifferi e cadono leggeri i fiocchi di neve. Il sole tramonta lasciando striature di luce prive di sfumature troppo calde, d'altra parte è l'inverno. I colori variano dal blu al giallo chiaro e le strette e lunghe nuvole che coprono il cielo si confondono con il graduale spegnersi del giorno cambiando man mano colore.
La desolazione del luogo e il sottile mantice di soffice biancore esaltano il fenomeno come unico e indimenticabile: il tramonto estivo è alquanto banale perché rispecchia i colori della stagione stessa, ma in inverno il contrasto tra quest'ultimi e il cielo conferisce al luogo caratteri inconfondibili.
La neve, che di giorno risplende di azzurro, ora assume un certo colorito insicuro, tremante, le poche foglie rimaste a terra volano giocando con le ombre e i muri delle case in lontananza sembrano caldi e accoglienti. Gli uccelli volano agitati come per paura della notte in arrivo e le nuvole coprono di tanto in tanto quel sole che fatica ad andarsene, come trattenuto dal fresco, che non lo raggiunge mai.
I cani dei contadini corrono verso le loro cucce un po’ spaventati dalla luce soffusa, un po’ incoscienti di quel momento magico e tutti gli animali delle stalle rumoreggiano per timore dell'oscuramento.
La scena che si presenta ai miei occhi è alquanto cinematografica e forse proprio per questo motivo molti film presentano scene di questo tipo: inquiete e misteriose. Ma quest'atmosfera di transizione che porta alla notte e di depressione sembra preparare la poca erba e vegetazione non coperta dalla neve a un gran temporale.
Intanto, però, aspettando le prime gocce di rugiada in questa strada sterrata dove mi incammino qua e la voltandomi sognando, i miei passi si nascondono tra l'ombra della precoce notte.
Anche il candore della neve non può fermare quello scuro triste avanzare e presto l'unico faro sarà la luce della cascina.
E tutto ciò non fa altro che suscitarmi emozioni miste tra la curiosità verso il fenomeno e la paura del domani.

Nessun commento: